Sampei Shirato Unofficial Italian Forum

Akame, Gli occhi rossi

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Lan awn shee
view post Posted on 2/8/2009, 13:05




Akame, a più di dieci anni dall'uscita di Kamui Gaiden ad opera della Granata Press, è il secondo manga di Shirato che viene pubblicato in Italia. Quasi un fulmine a ciel sereno nel panorama di totale desolazione. Qualcun altro l'ha letto? Ne vogliamo parlare? ::21::
 
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batou
view post Posted on 2/8/2009, 13:52




Se tutto va bene entro questa settimana dovrei riuscire finalmente ad ordinarlo,sicuramente ti farò sapere.
 
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Lan awn shee
view post Posted on 3/8/2009, 10:49




Ok! Ti aspetto! :D
 
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Daeva-kun
view post Posted on 4/8/2009, 12:41




--Io non l'ho letto nè comprato perchè non sono sicura che la storia mi piaccia XD
 
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Lan awn shee
view post Posted on 4/8/2009, 14:05




Beh, vediamo, come posso descrivertela per darti un'idea? Direi che siamo abbastanza lontani da Kamui Gaiden, sia per grafica sia per complessità - ma il primo aspetto è legato al fatto che Akame è un lavoro molto vecchio, e il secondo è dovuto al fatto che è una short-story. Assomiglia di più a un episodio di Sasuke, ecco: segmenti di trama lineari intervallati da cazzotti nello stomaco che non ti aspetti. Il tutto condito con note di storia giapponese e un po' di precisazioni alla Piero Angela. XD Rispetto a Sasuke, però, Akame ha in più la riflessione sociologica sulla questione della religiosità, che a me personalmente è piaciuta molto. Per quel che avevo leggiucchiato nelle varie recensioni prima di avere tra le mani il volumetto, pensavo che Shirato avrebbe fatto impietosamente a pezzi la questione del credo, con quel suo particolare malinconico nichilismo che applica ogni tanto, invece è stato molto - uhm - garbato nel porre la questione, non saprei come spiegare meglio.
Ecco, tanto per darti un'idea più precisa. ::16::
 
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Daeva-kun
view post Posted on 4/8/2009, 14:44




Non so, non mi attrae, ma la promessa di ingarbugliamenti psicologici mi attira molto-- Magari gli dò una sbirciata in fumetteria, se lo trovo >3>
 
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#Lau#
view post Posted on 4/8/2009, 15:08




A me ha attirato molto il discorso religioso, Sampei Shirato è il mangaka più estremo in questo aspetto che abbia mai incontrato. E ad ogni modo ho scoperto che mi piacciono come erano disegnati gli shounen manga vecchio stile, sopratutto le scene di battaglia, roba che ai tempi nostri ce le sogniamo*. E ad ogni modo avendo poco di Sampei in italiano, quel poco volevo averlo, giusto per togliermi la curiosità.

*che poi ho scoperto che pure Ishinomori disegnava così leggendo il Musashi.
 
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Lan awn shee
view post Posted on 4/8/2009, 18:45




CITAZIONE
Sampei Shirato è il mangaka più estremo in questo aspetto che abbia mai incontrato

Con tutto che, comunque, la sua linea su questo è liberalissima. Eppure hai ragione, nemmeno io ho mai letto prima di lui un autore che in un manga parlasse di religione in questo modo, con la lucidità di chi riesce contemporaneamente a sezionare gelidamente un fenomeno e a descriverlo senza giudicare chi ne è coinvolto.
Più in generale, non ho mai letto un altro manga dove gli argomenti venissero trattati in quest'ottica quasi sociologica, e con tale attenzione. La tendenza, per quel che ho sempre visto io, è stata prediligere altro - e va beh, in termini di successo non si può dire che sia sbagliato.
Quanto allo stile, eeh beh, che aggiungere a parte il fatto che gli invidio da morire la capacità che ha di rendere cinematografiche le vignette?
 
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#Lau#
view post Posted on 5/8/2009, 12:28




Verissimo le sue vignette sono cinematografiche ed è una cosa che si è persa in alcuni mangaka moderni. E via con i vari sigh sob.

CITAZIONE
Più in generale, non ho mai letto un altro manga dove gli argomenti venissero trattati in quest'ottica quasi sociologica, e con tale attenzione. La tendenza, per quel che ho sempre visto io, è stata prediligere altro - e va beh, in termini di successo non si può dire che sia sbagliato.

Ahah vero! Poi si scopre che il buon Sanpei pubblicava in una rivista alternativa (ugh per l'aggettivo ma non me ne veniva di migliore) negli anni '60. Ora non per dire che nel passato si era meglio e si stava meglio, ma molti mangaka anni '60-'70 tiravano fuori tematiche sociali in modo ben più manifesto di quanto fanno i loro successori in questi anni. Questo sia sul versante maschile che su quello femminile. Saranno stati i tempi!

Ad ogni modo, oltre al discorso religioso, in cui io ho visto un Sanpei molto cinico, trovo adorabile che abbia svolto un manga sulla vendetta in modo assai poco fisico (il protagonista è assai poco dotato da questo punto di vista ahah).
 
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Lan awn shee
view post Posted on 5/8/2009, 19:30




CITAZIONE
Ahah vero! Poi si scopre che il buon Sanpei pubblicava in una rivista alternativa (ugh per l'aggettivo ma non me ne veniva di migliore) negli anni '60. Ora non per dire che nel passato si era meglio e si stava meglio, ma molti mangaka anni '60-'70 tiravano fuori tematiche sociali in modo ben più manifesto di quanto fanno i loro successori in questi anni.

E qua si potrebbe aprire un interessantissimo discorso sul fenomeno manga. In soldoni, Garo - che poi esistono ancora riviste analoghe, in Giappone - era un prodotto fatto per i Giapponesi, e manco tutti. Esportabilità pari allo 0,1%: ma finché il manga era sostanzialmente un fenomeno interno al Giappone stesso, il problema non si poneva. Ora invece l'industria del manga arriva praticamente da un capo all'altro del mondo: immagino che questo conti, nel momento in cui un autore decide di impegnarsi in una storia. Che poi è il motivo per cui da queste parti è così difficile trovare il jidaimono, non sono considerate tematiche che il pubblico esterno al Giappone potrebbe trovare interessanti. Io penso che si sbaglino di grosso, e che stiano sottovalutando degli aspetti della loro cultura che invece fanno tantissima gola all'Occidentale medio - più che non l'ennesima cavolatella di pippe adolescenziali, che per quella basta comprarsi il Cioè senza scomodare i Giappi. Forse temono che il lettore si stanchi a leggere le precisazioni storiche, ma dimenticano il fatto che l'otaku medio comunque quelle cose se le va a cercare di sua sponte, quindi non vedo dove sia il problema... Va beh, comunque sia gli editori nipponici sia quelli nostrani rimangono piuttosto scettici in proposito, e qui stiamo parlando di semplice storia. Figurarsi, poi, cosa potrebbe succedere se oggi uno che non ha nemmeno il nome di Shirato con cui difendersi commercializzasse un lavoro in cui in sostanza dice che la religione, nel mondo reale, è uno strumento di controllo. Te lo immagini il putiferio? Ricordo certe lettere dei lettori in coda ad Angel Sanctuary - che insomma, sì, temi scabrosi li poteva anche avere, ma a livello ideologico non era NIENTE...

CITAZIONE
Ad ogni modo, oltre al discorso religioso, in cui io ho visto un Sanpei molto cinico, trovo adorabile che abbia svolto un manga sulla vendetta in modo assai poco fisico (il protagonista è assai poco dotato da questo punto di vista ahah).

Verissimo, quello è uno dei più grandi pregi di Akame. Per una volta il protagonista non è affatto dotato di abilità fisiche oltre la norma, ma solo di una tenacia al limite della follia. Probabilmente è per questo che il finale mi ha turbato così tanto: io so che non sarei mai in grado di avere la meglio su un ninja cazzutissimo e buttarlo agli squali, non ne avrei mai la forza, ma se dovesse succedermi qualcosa di così terribile da impedirmi di dimenticare, forse potrei ridurmi in stati analoghi a quelli, ed è spaventosissimo...
(Ma davvero Shirato ti è sembrato cinico? A me è sembrato addirittura cauto e neutrale... XD Mah, sarà che mi aspettavo un botto ancora più radicale di quello che ha fatto.)
 
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#Lau#
view post Posted on 6/8/2009, 18:21




Ma dici che anche gli editori giapponesi si oppongono alla pubblicazione all'estero? Ho sempre pensato che fosse una ritrosia degli editori occidentali, poco interessati ai pezzi "classici" della produzione manga.
La storia giapponese mi è sempre sembrato un argomento interessante, ma parlando da diretta interessata non so quanto si può estendere questo discorso. Tuttavia samurai, ninja e quant'altro sono sempre piaciuti al pubblico occidentale. Poi, certo, adesso si preferiscono rivisitazioni più moderne e più accattivanti di queste figure ma sono certa che un pubblico più adulto e smaliziato possa apprezzare un manga di Shirato.

Sì, Shirato mi è sembrato cinico, cupo e violento (ben più violento di tanta roba che ho letto e che passava come tale... il vecchio Sanpei è il proverbiale pugno allo stomaco). Ma per il cinismo è probabile che lo paragoni ad altri mangaka attuali che quando si tratta di temi di interesse sociali si rifugiano più sul sensazionalismo che su un'analisi lucida fin spietata.
 
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Lan awn shee
view post Posted on 7/8/2009, 13:05




CITAZIONE
Ma dici che anche gli editori giapponesi si oppongono alla pubblicazione all'estero? Ho sempre pensato che fosse una ritrosia degli editori occidentali, poco interessati ai pezzi "classici" della produzione manga.

Questo a dire il vero non lo so, ma penso che la ritrosia degli editori giapponesi stia nel pubblicare il jidaimono vero e proprio (perlomeno quello sui toni di Shirato, perché poi in realtà si potrebbe citare un titolo come Inu Yasha che invece ha avuto un sacco di successo). Avevo letto di come in generale sia difficile smerciare - perché purtroppo di questo si tratta - materiale che vada a braccetto con un livello culturale di un certo tipo: in Giappone c'è pubblico anche per questo, e la sopravvivenza di alcune riviste di elite lo prova, ma comunque sono riviste che non guadagnano manco le briciole di quel che guadagna uno Shounen Jump. Tanto più se poi sono storie ascrivibili al gekiga, con tutte le rogne che comportano le varie associazioni parentali appena ci si permette di dire qualcosa di serio su alcuni tabù. Insomma, penso che anche in Giappone si esiti a proporre certe cose - figurarsi poi a proporle per un pubblico esterno al Giappone stesso. Ma non so, forse in realtà questa visione è un po' datata e i fatti recenti mi smentiscono. :D

CITAZIONE
Tuttavia samurai, ninja e quant'altro sono sempre piaciuti al pubblico occidentale. Poi, certo, adesso si preferiscono rivisitazioni più moderne e più accattivanti di queste figure ma sono certa che un pubblico più adulto e smaliziato possa apprezzare un manga di Shirato.

Sono assolutamente d'accordo su questo, ma mi sa che su Shirato aleggia un po' la maledizione della Granata Press - ossia, ci si ricorda del flop di Kamui e si nicchia perché se manco il Capolavoro sommo è bastato per attirare lettori... Ma secondo me non considerano che dieci anni fa le cose erano molto diverse da ora, che il pubblico che leggeva i manga da queste parti era ancora di bocca troppa buona e non aveva affinato a dovere il proprio gusto. Inoltre si pensava ancora che tendenzialmente il fumetto fosse roba da bambini. Ora le cose si sono evolute, e secondo me non sarebbe poca la gente bendisposta a comprare certe testate, se proponessero opere di tal livello. L'esperimento di Akame della Hazard mi pare non sia andato splendidamente, ma è anche vero che la pubblicità che è stata fatta all'opera è stata minima, relegata a qualche blog e qualche fiera - il mio fumettaro, quando gli ho chiesto se aveva il volumetto, non sapeva neanche di cosa stessi parlando. Penso che l'affare sia stato mal gestito, più che altro.
CITAZIONE
Ma per il cinismo è probabile che lo paragoni ad altri mangaka attuali che quando si tratta di temi di interesse sociali si rifugiano più sul sensazionalismo che su un'analisi lucida fin spietata.

Ah, su questo siamo d'accordissimo!
 
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batou
view post Posted on 5/9/2009, 15:00




Finalmente sono riuscito a leggere Akame dopo settimane di attesa dopo l'ordinazione sul web.Bè che dire,sicuramente la lettura è stata intensa e a tratti shockante , mi aspettavo ovviamente di trovarmi di fronte ad universo cupo e quasi senza speranza, però certe efferatezze mi hanno comunque spiazzato (soprattutto nella prima parte) : la cosa peggiore di tutto questo è pensare che certe cose avvenivano veramente e non sono messe lì solo per fare scena. Detto questo , rimango dell'idea che lo Shirato migliore sia quello di Kamui Gaiden. Akame appartiene all'era di Ninja Bugeicho ,cioè quella fase giovanile in cui il maestro era ancora legato all ' ideologia di sinistra , pertanto c'è una contrapposizione netta tra nobili-samurai e contadini con l'autore che ovviamente è dalla parte di quest'ultimi.Anche la questione della religione mi sembra un pò troppo rigida e schematica,seppur condivisibile per certi aspetti. In Kamui Gaiden invece c'è davvero uno sguardo al di fuori delle parti , non c'è più la lotta di classe ma la lotta dell'individuo che cerca di sopravvivere,mentre la condanna sociale coinvolge tutti quanti,oppressi e oppressori.
Nonostante ciò,Akame resta un gioiello da collezionare , non solo per le sue qualità ma anche perchè è attualmente l'unico fumetto di Shirato attualmente disponibile sul mercato.Senza contare che ha uno stile grafico retrò davvero affascinante.
 
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Lan awn shee
view post Posted on 5/9/2009, 20:37




Trovo che la tua visione, batou, sia decisamente condivisibile. Anch'io, personalmente, apprezzo di più l'analisi che si respira in Kamui Gaiden, anche se da un punto di vista narrativo è strano, visto che in Kamui non c'è quasi spazio per una via d'uscita, mentre nel periodo Ninja Bugeicho sopravviveva la speranza di stare soffrendo per qualcosa. Mah, si vede che siamo figli di un tempo piuttosto disilluso, eh? ::4::

CITAZIONE
però certe efferatezze mi hanno comunque spiazzato (soprattutto nella prima parte) : la cosa peggiore di tutto questo è pensare che certe cose avvenivano veramente e non sono messe lì solo per fare scena.

Io ho sentito una stretta allo stomaco nella scena in cui
SPOILER (click to view)
i samurai costringono i parenti dei condannati a calpestarli

Quasi non credevo che fosse possibile procurare una morte così atroce in quel modo, ma la nota storica che è stata aggiunta mi ha definitivamente agghiacciato. Fra l'altro, ho molto apprezzato l'autocritica, in quel frangente, di un giapponese rispetto alle atrocità commesse dai Giapponesi (neanche tanti anni prima).
 
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batou
view post Posted on 6/9/2009, 08:59




CITAZIONE (Lan awn shee @ 5/9/2009, 21:37)
Fra l'altro, ho molto apprezzato l'autocritica, in quel frangente, di un giapponese rispetto alle atrocità commesse dai Giapponesi (neanche tanti anni prima).

Leggendo i fumetti di Shirato si scopre che la storia giapponese è molto più cupa e feroce di quello che si pensa in genere,certo c'erano i jidaigeki di Kurosawa e Mizoguchi che non scherzavano ,ma neanche loro raggiungevano il nichilismo delle opere di Shirato.
Tornando ad Akame,la sua lettura sicuramente fà venire voglia di vedere e possedere altri volumi del maestro,sia quelli impegnati che quelli più leggeri e infantili. Mitico l'episodio dove il protagonista viene curato e allenato dai ninja , inizialmente si instaura un clima di fiducia e quasi di solidarietà , ma l'autore non ci mette molto a sbattere in faccia la cruda verità della situazione : la legge dei ninja impone che chi non è capace sia scacciato se non addirittura giustiziato.
 
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23 replies since 2/8/2009, 13:05   272 views
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