Lan awn shee dice:
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Beh, sicuramente non sarebbe facile nemmeno per gli animatori, questo è poco ma sicuro. Bisognerebbe trovare un character designer coi controfiocchi e assolutamente rimanere quanto più aderenti allo stile sia grafico sia narrativo di Shirato. Non robetta.
Già, ed è proprio lo stile del Maestro a mettere a dura prova chi voglia trasporlo in animazione, tavole statiche ma che evocano un dinamismo esagerato, fondali pittorici e personaggi schizzati in maniera quasi caricaturale. Insomma una sfida sfida ad altissimo rischio per chiunque voglia cimentarsi nell'animazione dei soggetti shirateschi!
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Tuttavia non sarei così pessimista: i giappi ce l'hanno fatta già nella preistoria dell'animazione a riprodurre Shirato, e l'hanno fatto bene eccome, sia con Kamui sia con Sasuke! Se poi mi dici che potrebbe essere difficile abituare il nostro occhio ad una animazione più fluida e 'manierata' rispetto a quella delle serie storiche, questo è vero, ma è un 'problema' nostro: io sono convinta che l'animazione odierna ha tutte le carte a disposizione per tradurre seriamente e bene Shirato.
Forse hai ragione, in effetti credo di essere a volte, mio malgrado, un po' troppo rigido e pessimista nel giudicare le opere animate dei giorni nostri. Chissa?! Che sia l'effetto nostalgia? D'altra parte l'evoluzione qualitativa dell'animazione giapponese a partire dalla metà degli anni '80 in poi è davvero sorprendente. Pensa solo a Gundam prima serie, design e animazione non sono poi così diversi da quelli delle produzione di una decina d'anni prima (tanto per restare in tema, con quelli di di Mazinga Z). Mentre se guardi Z Gundam che è di appena 6 anni successivo al capostipite della saga, la differenza in meglio si nota immediatamente, sia dal punto di vista del character, ma soprattutto del mecha design. Per non parlare delle serie successive, una vera gioia per gli occhi!
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Assolutamente d'accordo con te. Però, al di là del discorso sugli intenti, anche tu hai avuto più che altro un'impressione di ridicolaggine? Perché passi evitare di scadere nel gore e quindi di ridimensionare gli schizzi... però accidenti, un MINIMO di sangue ci vuole! La scena finale di Fudo io non riuscivo a prenderla sul serio perché era troppo buffa, con quelle pisciatine rosse che colavano dai moncherini: non dico che doveva diventare Tarantino, però neanche quegli zampillini totalmente inverosimili!
Verissimo quello che dici, qui si poteva e doveva fare di meglio, visto che con la computer graphic oggi si può fare quasi di tutto, quindi anche rendere realistiche le mutilazioni di Fudo, ma qui non si è voluto fare, peccato davvero! E le ragioni, beh ne abbiamo già discusso prima. Comunque Shirato certo non lesina la presenza di scene sanguinolente e crude, ma lo fa sempre contestualizzandole e rendendole funzionali alla narrazione. Non c'è in lui il gusto sadico di rappresentare scene splatter insomma, però nemmeno l'ipocrisia di chi vuol addolcire fin troppo la pillola per voler piacere a tutti quanti. Non ho mai amato il cinema splatter, ma di certo non svengo alla vista del sangue, quindi concordo in pieno con quello che affermi. Sei d'accordo se dico che Shirato è la giusta via di mezzo tra Sai e Tarantino?
Comunque onore a te, Lan, stai facendo davvero moltissimo!
Non vedo l'ora di poter leggere la tua recensione!
